Sono oltre 12 milioni gli italiani che soffrono di insonnia. Soprattutto, in autunno e in primavera.
Secondo le ultime ricerche americane, sulle nuove tecniche psicologiche e i nuovi farmaci a disposizione (della categoria delle benzodiazepine e degli ipnotici; che possono avere pesanti effetti collaterali), è risultata più efficace la psicoterapia che l’uso di una “pillola” per dormire. Soprattutto, se l’insonnia dura da più di un mese. Sottoporsi, quindi, ad alcune sedute di “psicologia del sonno” (da 3 a 12 circa, a secondo del problema) può aiutare a correggere una serie di cattive abitudini, a calmare stress e ansia (le principali cause delle notti insonni, o del sonno frammentato), ricominciando a riposare bene.
Ecco in sintesi, i consigli fai da te degli esperti, per migliorare la qualità del sonno:
1) Evitate di fissare luci artificiali dopo le 9 di sera (pc, smartphone, tablet), perché interferiscono sulla produzione di melatonina (che fa “partire” il sonno).
2) La temperatura della stanza da letto non deve superare i 18 gradi; temperature più alte riducono le fasi del sonno profondo. Stanze troppo fredde, invece, allungano i tempi di addormentamento.
3) No, alla palestra o a sforzi fisici intensi, dopo le 19 di sera.
4) Mangiare pane, pasta, riso (ossia i carboidrati), nel pasto serale, favorisce il sonno.
5) Se non riuscite a dormire, da almeno un mese, meglio rivolgersi subito a uno specialista, per evitare che il problema diventi cronico.
Per altre info: American Academy of Sleep Medicine, www.aasmnet.org
European sleep research society, www.esrs.eu
Associazione italiana medicina del sonno, www.sonnomed.it