Insieme all’amianto al fumo e ad alcuni diserbanti, la carne rossa e soprattutto quella lavorata come gli insaccati e le carni macinate, è nella lista delle sostanze potenzialmente cancerogene, secondo un rapporto dello IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Già molti studi epidemiologici avevano evidenziato da tempo la correlazione significativa tra l’alto consumo di insaccati, soprattutto quelli macinati come salame, mortadella, würstel, e l’aumentata incidenza di cancro del colon, come anche quello dello stomaco e del pancreas.
Il motivo sarebbe riconducibile alla presenza di nitriti e nitrati proprio nelle carni lavorate. Attenzione anche alle carni in scatola e alle carni affumicate.
Secondo il dottor Marco Missaglia, specializzato in Scienza dell’alimentazione ed endocrinologo, che ha appena presentato il suo libro “Gusto&salute” in Expo: ” è fondamentale un consumo moderato di carne rossa. Addirittura, le nuove linee guida mettono carni e insaccati al vertice della piramide alimentare,quindi fra i cibi decisamente da limitare, consigliando di introdurla non più di una volta al mese” afferma Missaglia. “Personalmente la raccomando non più di una volta alla settimana, e ritengo che sia soprattutto da limitare l’introduzione quotidiana di carni macinate, portandole in tavola invece non più di due volte alla settimana. L’effetto potenzialmente cancerogeno degli insaccati è legato all’elevato consumo. Infatti per ogni porzione giornaliera di 50g di insaccati il rischio di ammalarsi di tumore dl colon retto può aumentare anche del 18%. Bisogna fare attenzione anche alle carni alla griglia” prosegue il dottor Missaglia “evitando il contatto diretto di bistecche, salsicce e costine con la fiamma. Nelle parti abbrustolite e annerite si vengono a formare idrocarburi policiclici aromatici (il più noto è il benzopirene), come anche ammine aromatiche eterocicliche, sostanze con comprovata capacità cancerogenica. L’esposizione ricorrente a queste sostanze comporta l’aumento dell’incidenza del cancro del colon e dello stomaco. Si hanno dati ultimamente anche in relazione all’effetto sul cancro della prostata.
Attenzione particolare quindi a hot dog, salsicce, salami.
Appare quindi utile e salutare riscoprire i precetti della nostra dieta mediterranea, ricca di cereali, soprattutto integrali, ricca di verdura e frutta (molto protettiva e ricca in antiossidanti naturali quando molto colorata), pesce, e con l’olio di oliva (meglio se extravergine) come condimento.
Una dieta ricca di frutta e di verdura, noi medici dietologi raccomandiamo almeno 5 porzioni giornaliere, è in grado di ridurre del 30% il rischio di ammalare di qualsiasi forma di tumore, come emerso da diversi studi epidemiologici” conclude il dottor Missaglia.