Il caffè fa bene alla salute, lo confermano ormai da anni i più autorevoli centri di ricerca: combatte il diabete e l’Alzheimer. L’ultimo dubbio, posto alcuni giorni fa, riguardava solo la tostatura (ma è ancora da verificare). In attesa di altre news possiamo scoprire il caffè verde, come ci consiglia il dottor Marco Missaglia.
“Una tazzina al giorno di caffè può addirittura allungarci la vita. Secondo l’ultima ricerca condotta dall’Harvad University, riduce il pericolo di ammalarsi di diabete (che colpisce oltre 5 milioni di persone in Italia), ha effetti benefici sul fegato e contrasta alcune malattie degenerative. Le caratteristiche positive del caffè classico possono essere addirittura “potenziate” se beviamo il caffè verde. Infatti, ” E’ un concentrato di sostanze benefiche – afferma il dottor Marco Missaglia, specialista in Scienze dell’Alimentazione ed Endocrinologia sperimentale – inoltre, non è torrefatto e contiene una maggiore quantità di polifenoli, tra cui l’acido clorogenico, un potente antiossidante in grado di opporsi ai danni provocati dai radicali liberi. Tiene libere le arterie. In più, contiene una maggiore quantità di Omega 3 e Omega 6 rispetto al caffè classico, che aiuta a riequilibrare il rapporto tra gli acidi grassi buoni e quelli cattivi. Ossia abbassa il colesterolo e la pressione arteriosa”. Ma attenzione alle quantità, continua Missaglia: ” Non si possono bere troppi caffè, per via dei glicosidi contenuti, che agiscono sul battito cardiaco, accelerandolo. Per questo è sconsigliato a chi soffre di tachicardia, ansia e nervosismo. Inoltre, sebbene contenga un’alta dose di caffeina, il caffè verde ha un Ph più alto rispetto alla bevanda classica che lo rende più tollerato dallo stomaco e ha un assorbimento più lento e graduale. Senza contare il suo effetto lipolitico, ossia aiuta a bruciare i grassi e può essere usato come coadiuvante nelle diete dimagranti (ma attenzione non risolve problemi di peso!)”. Quanti caffè si possono bere al giorno? “Non bisognerebbe superare i 3; va evitato dalle donne in gravidanza e dai bambini/ragazzi” conclude Missaglia.