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Fecondazione assistita: la diagnosi pre-impianto è legale negli ospedali pubblici

by La Redazione

La Corte costituzionale ha deciso: la diagnosi per impianto non è più reato. Si potranno selezionare gli embrioni se esiste il rischio di malattie genetiche gravi. È stato “cancellato”, infatti, l’articolo 13 della legge 40 sulla fecondazione assistita che vietava la selezione di tutti gli embrioni utilizzati da coppie sterili e fertili.

Ci sono volute ben 37 sentenze, in 11 anni, contro la legge 40 per arrivare a smantellare un altro importante capitolo, quello riguardante la diagnosi pre-impianto:  ora, potrà essere fatta negli ospedali pubblici (fino a maggio 2015, era stata autorizzata nei centri privati, ma i medici potevano rischiare sanzioni gravi). Mentre,  grazie alla nuova sentenza della Corte Costituzionale, le donne sterili potranno “verificare” se l’embrione che verrà loro impiantato nell’utero è sano. Sono esclusi i genitori single e le coppie gay, inoltre gli embrioni malati o non impiantati dovranno però essere conservati e non utilizzati per la ricerca scientifica.
Una grande conquista che eviterà a tante coppie, che non possono avere figli, di doversi rivolgere a strutture pubbliche e private fuori dai confini italiani.

 

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