Pupazzi, macchinine, specie se a batteria o telecomandate, bambole e peluche possono diventare un pericolo per i più piccini. Ecco alcune informazioni utili, fornite da Assogiocattoli, per evitare di acquistare giochi contraffatti o non realizzati a norma di legge.
Prima regola: scoprite se sono “garantiti”
La prima garanzia è il marchio CE che deve essere visibile, indelebile e di dimensioni non inferiore a 5 mm e riportare il nome e/o la ragione sociale, l’indirizzo del produttore o del responsabile dell’immissione sul mercato della Comunità Europea. Tutte informazioni utili, anche, in caso di reclamo.
L’etichetta CE attesta che il giocattolo è stato fabbricato in conformità alle norme europee e/o nazionali. Se invece il marchio CE sull’etichetta mostra lettere ravvicinate, lì si nasconde un tranello: perché non stanno certo a significare ‘conforme alla Comunità Europea’ bensì ‘Made in China’ o ‘China Export’. Fidati sono anche i marchi Giocattoli sicuri dell’Istituto italiano di sicurezza dei giocattoli e IMQ dell’Istituto per il marchio di qualità per i prodotti elettrici che indicano che i giocattoli sono stati sottoposti a test di sicurezza. Poi è fondamentale che il giocattolo abbia con sé anche le avvertenze e le istruzioni d’uso, che devono essere scritte in lingua italiana. Inoltre, per i bambini che amano i videogiochi meglio puntare su quelli che hanno il simbolo PEGI (Pan European Game Information) che classifica la tipologia del gioco, il grado di violenza, il linguaggio adottato e la fascia d’età a cui è rivolto.
Giocattoli in ‘mille pezzi’.
I giocattoli può essere composti da un’ infinità di piccole parti, alcune delle quali pericolose, come le pile a bottone o gli occhietti delle bambole e dei peluche, che possono essere staccate e ingerire, dai bimbi di età inferiore ai 3 anni. Ma anche parti appuntite e taglienti, corde stringhe e lacci. È bene verificare, inoltre, che gli ingranaggi e gli elementi staccabili abbiano dimensioni superiori alla capienza della bocca dei bimbi o che nastri e ammennicoli non abbiano lunghezze o spessori pericolosi.
I modelli che causano tensione… elettrica.
Le mamme e papà devo assicurarsi che le batterie siano chiuse in vani, con viti, per evitare possibili scariche elettriche o ustioni, se raggiungono alte temperature; che i giochi elettrici funzionino solo a bassa tensione (con un massimo di 24 Volt) e abbiano un trasformatore esterno con dispositivo salvavita.
Un’occhiata, prima di acquistare i giochi, va data all’etichetta per scoprire se contengano sostanze infiammabili, o vernici che oltre certi livelli possono risultare tossiche. Per esempio, l’antimonio, per essere innocuo non deve superare 0,2 (Micron)g; l’arsenico 0,3 (Micron)g; il bario 25 (Micron)g; il cadmio in 0,6 (Micron)g; il cromo in 0,3 (Micron)g; il piombo in 0,7 (Micron)g; il mercurio in 0,5 (Micron)g e il selenio in 5,0 (Micron)g.
Controllate sempre l’età consigliata.
Sicurezza significa anche scegliere un giocattolo idoneo all’età del bambino, garantita con marcature aggiuntive, con esplicita avvertenza “Non adatto a bambini di età inferiore a 36 mesi (o 3 anni)”, oppure con un pittogramma del diametro di almeno 10 mm.
Conservate sempre lo contrino fiscale, copia dell’etichetta o del foglio informativo del gioco. Questi tre elementi possono essere utili in caso di reclami per giocattoli non funzionanti, difettosi o diversi da quelli ordinati (anche online): vanno presentati entro i 24 mesi di garanzia, come previsto ai sensi del D.Lgs n. 24/02, contestando il prodotto acquistato per difetti di conformità. Come effettuare un reclamo? Direttamente al commerciante, per iscritto e con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, nella quale siano descritte i problemi rilevati, le cause di eventuali incidenti e i danni provocati, allegando copia dello scontrino. Si avrà così diritto, in caso di comprovato mal funzionamento, alla sostituzione del giocattolo o alla restituzione dell’importo dell’articolo. In caso di mancato riscontro è possibile rivolgersi al produttore o all’importatore (rilevati dall’etichetta CE), oppure all’Associazione Consumatori.
Testo di Francesca Morelli