I più amati sono gli orsetti, i coccodrilli, le more e le rotelle. Sono coloratissimi e dolcissimi: difficile resistere alla tentazione di mangiarne uno dietro l’altro. Impossibile non fare il pieno di zuccheri e, spesso, anche di coloranti…
Bon bon e caramelle restano, infatti, uno dei prodotti maggiormente apprezzati dai ragazzi, ma vanno gustati di tanto in tanto e non usati come spezzafame, per combattere la noia o da mangiare (senza tregua e senza controllo) davanti alla tv. Secondo Alessandra Borgo, biologa nutrizionista collaboratrice presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e consulente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano: “Questo tipo di caramelle è composto quasi esclusivamente da zucchero. Nelle etichette, spesso, compare sotto diciture diverse: sciroppo di glucosio-fruttosio, sciroppo di mais, destrosio”. Le caramelle mettono, quindi, a dura prova l’insulina dei ragazzi, costringendola a lavorare molto più del necessario. “Quando c’è troppo zucchero nel sangue, si registra un picco iperglicemico. L’insulina si aziona per riportare la situazione alla normalità, ma, essendo troppo stimolata, può abbassare in maniera eccessiva il livello dello zucchero nell’organismo”. Se questo si verifica, il senso di fame aumenta subito dopo aver gustato i dolcetti, spingendo i ragazzi a mangiare di più. Pacchetti di caramelle, infatti, consumati settimanalmente determinano non solo un aumento di peso, ma anche una predisposizione al diabete di tipo 2.
La sproporzionata quantità di zucchero non è l’unico difetto delle caramelle.
Per la biologa-nutrizionista Alessandra Borgo ci sono anche i coloranti, presenti in maniera abbondante in moltissime caramelle. “Stando agli ultimi studi, alcuni di questi additivi, come il rosso cocciniglia, sono tra le cause che concorrono allo sviluppo della sindrome da deficit di attenzione e iperattività che colpisce con maggior frequenza i bambini. Molte volte sui pacchetti è segnalata questa controindicazione, ma quale genitore e ragazzo ci fanno caso?”.
Se non è abbastanza, per indurre a limitare drasticamente il consumo di questi prodotti da parte di bimbi e ragazzi, l’esperta suggerisce di fare molta attenzione ai bon bon che contengono gelatina.
“Quando si tratta di gelatine vegetali, come l’agar-agar, la gomma di guar, la carragenina non è un grosso problema, ma quando abbiamo a che fare con quelle animali, per esempio la colla di pesce, la situazione si complica – conclude. Queste sostanze contengono, infatti, parti di animali come cartilagini, ossa, pelle”. Una caramella ogni tanto è tollerata, ma limitarne il consumo è quasi un obbligo.
Testo di Benedetta Guerriero
CIBO&ADOLESCENTI – LE CARAMELLE STIMOLANO L'APPETITO DEI RAGAZZI (e possono abbassare il loro livello di attenzione)
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