Si tratta di un nuovo allenamento importato dall’Argentina. Un mix di esercizi, meditazione e giochi di gruppo
L’attività fisica, oggi, punta anche sulle emozioni per tirare fuori il meglio di noi stessi: stati d’animo, energie positive, capacità espressive che potenziano mente e corpo. Con il vantaggio di allontanare stress, aggressività e tensioni quotidiane con un buon mix di musica, danza, arti figurative, gioco, teatro e meditazione. Non è yoga, né pilates o piloga, bensì Rio Abierto che significa ‘fiume aperto’. Una disciplina ginnica, originaria dell’Argentina, diffusa un po’ in tutto il mondo, ma che solo in questi ultimi tempi è approdata in alcune palestre italiane.
Si allenano corpo, mente e cuore. La lezione (un’ora circa) inizia con il mettersi in ascolto del proprio corpo e rilassare i muscoli con esercizi di allungamento e stretching, uniti a tecniche di respirazione e meditazione. Un cocktail di attività che ha anche lo scopo di aiutare, a poco a poco, a tonificare i muscoli, correggere la postura e a vitalizzare soprattutto le parti del corpo meno utilizzate.
«Il movimento guidato, proposto nelle lezioni di Rio Abierto – spiega Laura Nardini, istruttrice di questa disciplina a Roma – consente di armonizzare il corpo, favorendo una migliore accettazione di sé e la scoperta delle proprie necessità fisiche che possono essere integrate nella vita di tutti i giorni». I movimenti, inoltre, sono accompagnati da un sottofondo musicale che stimola il risveglio delle emozioni profonde e superficiali, come gioia e piacere, per aprire il ‘fiume’ di energie vitali.
Ciascuno si allena al proprio ritmo. Il bello di questa nuova attività è che ciascuno lavora seguendo il proprio ritmo vitale e le proprie possibilità. «L’importante è che il lavoro sia continuo e graduale – aggiunge la Nardini – per consentire uno sviluppo armonico di mente-corpo”. Un flusso improvviso di energia libererebbe una carica fisica e psichica eccessiva, difficile poi da elaborare e gestire.
Basti pensare che atteggiamenti posturali scorretti sono spesso connessi alla paura, alla tristezza, alla solitudine. «Con il Rio Abierto è possibile imparare a gestire e controllare l’aggressività e ogni forma di stress» conclude la Nardini. Insomma, dopo la palestra si innesca un’ondata di energia pulita per un benessere a 360°.
Le origini di Rio Abierto. Una disciplina così attenta al connubio di corpo-psiche-emozione non poteva certo nascere dall’idea di un personal trainer tutto muscoli. Infatti, è il frutto della psicologa Maria Adela Palcos, fondatrice della prima scuola di Rio Abierto nel 1966. Questa tecnica è poi stata elaborata, dopo anni di studio, da Susana Milderman (una ballerina sfortunata costretta a lasciare la danza per gravi problemi alla colonna) trasformandosi in una tecnica efficace e rigenerante da capo a piedi. Per tutti.
Testo di Francesca Morelli
FITNESS IN PALESTRA: C'E' IL CORSO DI “RIO ABIERTO”
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