È quanto afferma uno studio svedese: la birra è ok per la salute del cuore femminile. Ma solo un boccale 1-2 volte alla settimana! I ricercatori italiani hanno però dei dubbi…
Il cuore delle donne ‘brinda alla salute’… con la birra. Pare infatti che un boccale schiumoso, una o due volte alla settimana, sia in grado di proteggere il nostro muscolo più prezioso dall’infarto miocardico (una delle più frequenti patologie cardiovascolari, in aumento anche fra la popolazione femminile) abbattendone il rischio fino al 30%. Sono queste le conclusioni di uno studio svedese della Sahlgrenska Academy dell’Università di Gothenburg che ha coinvolto 1500 donne fra i 70 e i 92 anni, interrogate con un questionario sulla frequenza del consumo di birra, vino o liquori e sui sintomi fisici avvertiti. Lo studio riporta, inoltre, le quantità di birra ok per la salute; superare le dosi consigliate non solo fa male all’apparato cardiovascolare, ma aumenta l’incidenza dei tumori.
Prima regola: bevete con moderazione. Le bevitrici di birra, che trarrebbero benefici cardiaci dalla bevanda a base di luppolo, devono però limitarne il consumo, ossia, non più di due birre medie a settimana. Lo studio svedese ha inoltre studiato l’impatto delle bevande alcoliche sullo sviluppo di infarto, ictus, diabete e cancro su lunghi periodi: è stato possibile accertare, nell’arco di 30 anni (dal 1968 al 2000), una significativa riduzione del numero di eventi cardiovascolari nelle bevitrici moderate rispetto alle donne non bevitrici e alle ‘forti bevitrici’. Anzi queste ultime rischierebbero il doppio: non solo di vedere vanificati gli effetti sul cuore ma anche di incorrere in un maggior rischio di sviluppo di tumore. «Occorreranno ancora ulteriori indagini. Ma i primi dati farebbero ipotizzare che un consumo moderato di birra possa proteggere le donne dal rischio di infarto» concludono i ricercatori svedesi.
Non tutti gli esperti però concordano… In Italia, i dati svedesi non convincono del tutto. «Le sostanze alcoliche in generale non possano essere utilizzate per la prevenzione dell’infarto» dichiara il Professor Pietro Migliaccio, presidente della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione. Dunque neppure la birra, « anche se è tra le sostanze a basso contenuto alcolico e limitato apporto calorico (una birra con gradazione alcolica di 4.5° apporta circa 34 calorie per 100 ml vale a dire che una lattina da 330 ml fornisce circa 120 calorie), può essere consumata come bevanda gratificante, e non a scopo preventivo o terapeutico». Che tradotto in raccomandazioni pratiche significa che si può bere birra in quantità limitate (pari a 150- 200 ml massimo al giorno), a condizione che non si sia già in sovrappeso o esistano patologie particolari che ne vietano o sconsigliano il consumo.
Una bevanda che piace ai giovani… Premesso che i giovani e in particolare le ragazze non dovrebbero consumare bevande alcoliche, la birra può essere considerata la bevanda del sabato sera, da bere in compagnia al massimo una volta a settimana. Ed è preferibile rispetto ai super-alcolici. «Una ragazza che esce con gli amici può bere una birra, ma sconsiglio l’uso abituale di questa e di tutte le bevande a contenuto alcolico, in particolare alle giovani tra i 18 e i 20 anni. Al di sotto di questa fascia di età l’uso dell’alcool, in qualsiasi sua forma, va invece assolutamente bandito» conclude Migliaccio. Insomma una birra, mette sicuramente allegria, ma per la salute dei più giovani meglio un cocktail analcolico.
Testo di Francesca Morelli