La parodontite è considerata “la sesta complicanza del diabete”. Ecco cosa fare per prevenirla con i consigli del dentista…
“Per combattere il diabete bisogna partire dalla cura della bocca. Stop, quindi, al fumo e via libera a una dieta ricca di antiossidanti” afferma il dottor Jacopo Gualtieri, odontoiatra e membro dell’EAO (European Association for Osseointegration), specializzato in implantologia e rigenerazione ossea. ” Infatti, le ultime ricerche hanno dimostrato la correlazione tra diabete e parodontiti. Inoltre, che una dieta ricca di antiossidanti (veri e propri elisir per il nostro organismo come, per esempio, la vitamina C) può aiutare a ridurre l’incidenza del diabete, considerata la “malattia del benessere”, e a combattere l’insorgenza di problemi a essa collegati, come la parodontite”. Quindi, il dentista può non solo diagnosticare precocemente l’infiammazione dei tessuti parodontali (che “tengono fermi” i denti), ma anche prevenirla, consigliando un corretto stile di vita, una dieta a basso contenuto glicemico e gli alimenti ricchi di antiossidanti” afferma l’esperto.
“La prevenzione, dunque, passa innanzitutto dalla salute del cavo orale e dai dentisti che possono intervenire sia per allertare i pazienti sulla possibile incidenza della malattia (intercettando i segnali clinici che possono portare al diabete) sia per aiutare i pazienti già conclamati a ridurre notevolmente il rischio di complicanze” continua il dottor Gualtieri.
La Società Italiana di Parodontologia (Sidp) definisce, infatti, la parodontite “la sesta complicanza del diabete”e quindi i soggetti affetti da questa patologia hanno un rischio maggiore di sviluppare gengiviti e parodontiti (e la possibile perdita dei denti). “Da uno studio condotto su 2781 pazienti pubblicato nel 2015 sul Journal of American Medical Association è infatti emerso che negli Stati Uniti, dove circa il 14% della popolazione è malata di diabete, grazie alla prevenzione orale e a numerose campagne si sensibilizzazione, i casi di mancata diagnosi sono scesi dal 40% nel periodo 1988-1994 fino al 31% tra il 2008 e il 2012” conclude il dottor Gualtieri.