Sguardo sempre arrossato, che brucia o prude? La colpa può essere di un’alimentazione sbagliata, di ambienti troppo caldi e secchi, ma anche di tablet e pc…
Capita spesso in inverno, quando trascorriamo molte ore con la luce artificiale e in ambienti chiusi. E magari davanti al computer. Oppure mangiamo “pesante”. Ecco le cause più frequenti che possono scatenare il disturbo dell’occhio secco. Gli occhi si arrossano, prudono e si ha la sensazione di avere della sabbia tra le palpebre… Chi ne soffre ha una scarsa lacrimazione o un’eccessiva evaporazione dei liquidi di lubrificazione dell’occhio (che peggiora con l’avanzare dell’età). Per questo è importante correggere alcune abitudini quotidiane per proteggere la vista ed evitare l’uso di lacrime artificiali & Co. Vediamole insieme:
1) Trascorrere tante ore in ambienti caldi secchi o con l’aria condizionata fa evaporare le lacrime, favorendo l’occhio secco. Il consiglio è di aerare ogni 2-3 ore la stanza dove si lavora per regolare umidità e ventilazione (ok a un deumidificatore). Per dare sollievo immediato agli occhi sono efficaci gli impacchi di acqua tiepida.
2) Seguire una dieta squilibrata e ricca di grassi, per esempio, può scatenare pruriti agli occhi e secchezza. Stessi sintomi, se non si beve acqua a sufficienza; viene alterata la secrezione di lacrime. E’ importante idratarsi e mangiare più frutta e verdura per eliminare il fastidio agli occhi. L’ideale sono 2 porzioni di frutta e 2 di verdura al giorno. Inoltre, le noci, il sesamo, le mandorle e i cereali integrali contribuiscono a ridurre la secchezza oculare, contenendo acidi grassi Omega-3.
3) Ridurre il tempo a scrivere e leggere messaggi e info su telefonini e tablet; soprattutto con lo schermo piccolo. La fonte luminosa e lo schermo ridotto stancano la vista: le palpebre battono di meno e quindi la lubrificazione degli occhi risulta insufficiente. Lo stesso succede per chi usa per tante ore di seguito il computer. La soluzione? Fare una pausa di 5 minuti ogni ora (ma non per leggere i messaggi sul cellulare!). E sciacquare spesso gli occhi con acqua tiepida.
4) Se il disturbo non passa… c’è anche un test per “analizzare” le lacrime
Si chiama Test di Schrirmer e serve a capire la qualità e la quantità di lacrime che producete. È facile e indolore e si fa dall’oculista (rivolgetevi sempre a lui se il problema non si risolve in poco tempo): si appoggia per un paio di minuti una strisciolina assorbente sotto la palpebra inferiore per ottenere un’analisi accurata!
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