Si tratta della Mucuna Pruriens, una pianta leguminosa, che cresce nei Paesi più poveri del mondo.
Uno studio condotto dagli esperti del Centro Parkinson dell’Ospedale Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini – CTO di Milano – punto di riferimento in Italia e nel mondo per la cura di questa patologia – ha confermato infatti gli effetti anti Parkinson della Mucuna Pruriens. Infatti, se opportunamente lavorata e somministrata al paziente, ha la stessa efficacia del farmaco, poiché contiene levodopa, il trattamento gold standard nella cura del Parkinson. Inoltre, durante lo studio del CTO, – guidato dal professor Gianni Pezzoli – sono state prima esaminate le caratteristiche della Mucuna e poi testati i suoi effetti. “La Mucuna, saltata in padella, macinata e triturata, viene disciolta in acqua nelle dosi indicate”, spiega il professor Pezzoli. “Gli effetti rilevati sui malati di Parkinson sono sorprendenti e pari a quelli del farmaco. I tremori diminuiscono in poco tempo e la persona malata sta meglio”. Una buona notizia per la cura del Parkinson (e abbassare i costi del farmaco a base di levodopa); attualmente la Mucuna pruriens viene utilizzata come fertilizzante in Ghana, Zambia e Bolivia.