Oggi in Parlamento si discute la legge per legalizzare la Cannabis (scritta da Benedetto Della Vedova e firmata da 221 deputati…. ma purtroppo con una zavorra di ben 1300 emendamenti).
Una proposta che potrebbe combattere il mercato illegale delle droghe in mano alla mafia e, da qualche anno, anche dei terroristi (l’attentato in Spagna del 2004, è stato finanziato con l’hashish; l’Isis sta guadagnando oltre 5 miliardi di dollari l’anno per la produzione di droga*). Certamente il problema della pericolosità delle droghe leggere non si risolve con la legalizzazione, ma potrebbe ridurre gli introiti delle organizzazioni criminali e incidere sulla riduzione dei consumi (come è successo in Portogallo con la norma del 2001). Tra le proposte della nuova legge , oggi in discussione, la detenzione legale della Cannabis fino a 5 grammi (che diventano 15 in casa, il possesso di massimo 5 piantine, oppure obbligo di iscrizione al “canabis social club” con altre persone). Chi vorrà fumarsi uno spinello potrà farlo senza ricorrere in sanzioni, ma sarà comunque vietato fumare in luoghi pubblici (compresi parchi e giardini) e in auto. Da ricordare che la Cannabis, può essere già usata per uso medico (come antidolorifico, analgesico, stimolante dell’appetito e ipotensivo) e terapeutico in strutture sanitarie ospedaliere (in Lombardia è rimborsata per malattie quali la sclerosi multipla, l’anoressia e la sindrome di Tourette).
La strada per la legalizzazione è ancora lunga e complessa. Ma una cosa è certa, la proibizione non ha ridotto la diffusione delle droghe leggere: consumano Cannabis il 32% dei cittadini italiani tra i 14 e i 64 anni (soprattutto giovani tra i 15 e i 34 anni). Quindi, è assolutamente necessaria una legge che metta in crisi gli spacciatori e protegga la salute dei cittadini.
*Dati tratti dal quotidiano Repubblica del 25 luglio