Quale scegliere e quanta mangiarne per non far “lievitare” ragazzi ed adulti?
Un piatto amato da tutti, in Italia e all’estero? Ovviamente, la pizza. Non ha rivali tra i pasti o le merende più diffuse e apprezzate tra i ragazzi. Ma come scegliere gli impasti migliori senza rinunciare al gusto? E soprattutto, quali caratteristiche dovrebbe avere un buon trancio di pizza per essere ok anche per il benessere e il girovita. Lo abbiamo chiesto ad Alessandra Borgo, biologa e nutrizionista, che collabora con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
“La pizza è un alimento sano, ma bisogna fare attenzione al tipo di farina usata e alla lievitazione” spiega la dottoressa Borgo. “La farina di grano tenero possiede un elevato indice glicemico e aumenta il senso di fame, andando non solo a incidere negativamente sulla linea dei ragazzi ma anche esponendoli a un maggiore rischio di contrarre il diabete in età adulta.”
Meglio, quindi, preferire gli impasti realizzati con semola di grano duro, kamut o farina integrale, sempre più diffusi. Anche il lievito, però, fa la sua parte. “Spesso le pizzerie non rispettano i giusti tempi di lievitazione perché alla qualità prediligono la quantità” continua la nutrizionista.
“Ci possiamo accorgere che una pasta non è lievitata, se, subito dopo mangiato, la nostra pancia si gonfia in maniera esagerata”. Altro aspetto da non tralasciare è la presenza di parti bruciate. “Queste vanno assolutamente scartate perché possono contenere idrocarburi policiclici aromatici, sostanze potenzialmente cancerogene”.
Oltre all’impasto, bisogna, inoltre, porsi delle domande sulle farciture. “La classica margherita, condita con olio extravergine di oliva, pomodoro e mozzarella, va benissimo”, spiega Borgo. “Si possono mangiare tranquillamente anche le pizze con le verdure oppure quelle con alici e acciughe, pesci ricchi di Omega 3”.
Ma allora quali sono gli abbinamenti meno indicati per gli adolescenti?
“Pizze farcite con würstel, uova o patatine andrebbero proprio evitate perché troppo ricche di grassi. Sconsiglio assolutamente anche quei menu pensati proprio per i ragazzi a base di bibite gassate, pizza e patatine. È vero che sono economicamente convenienti, ma poco salutari perché completamente squilibrati dal punto di vista nutrizionale”.
Pur essendo un piatto sano, la pizza va consumata con moderazione. “Mangiare una pizza intera alla settimana va benissimo. Ma va considerata come un piatto unico, che sostituisce il pranzo o la cena, e non come una merenda, perché è troppo ricca. Nella versione tradizionale contiene naturalmente carboidrati e proteine del latte che non andrebbero assunti quotidianamente”, conclude la nutrizionista.