Home Alimentazione UN PROGETTO TRIENNALE PER FIDARSI DELL'ACQUA DEL RUBINETTO

UN PROGETTO TRIENNALE PER FIDARSI DELL'ACQUA DEL RUBINETTO

by La Redazione

E’ partito nel 2018 il Progetto triennale “Safe Water” della Sima per migliorare la rete e lo stato nostri acquedotti e non sprecare il nostro bene più prezioso… Aspettiamo nel 2021 i risultati

In Italia disponiamo di circa 7.841 corpi idrici superficiali, 534 grandi invasi e oltre 8.000 piccoli invasi con un consumo che è cresciuto del 600% dal secolo scorso: condizione che mette a rischio gli approvvigionamenti di acqua nei periodi estivi o in caso di scarse piogge. La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha presentato oggi a Roma, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, il progetto triennnale “SAFE WATER” (2018-2020), iniziato il 22 Marzo 2018 con la diffusione del Decalogo SIMA “Family Water” (prevenzione.life/family-water) in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. 
Il destino dell’uomo è intrinsecamente correlato alla disponibilità d’acqua di buona qualità. Per costruire il futuro cui aspiriamo, abbiamo bisogno di unire i contributi della natura, della scienza e dell’innovazione per raggiungere la sicurezza della risorsa idrica
”, esordisce Alessandro Miani, Presidente della Società italiana di Medicina Ambientale. “Un’adeguata gestione dell’acqua, a qualsiasi livello, dalla captazione ai rubinetti, è un problema che interessa tutti, anche per le implicazioni dirette sulla salute”, prosegue Antonio Persici, Presidente Confassociazioni Ambiente.
“Occorre comunque sottolineare che l’acqua italiana è di ottima qualità e che le acque sotterranee, che costituiscono la fonte primaria delle acque potabili, con una percentuale che sfiora l’85%, sono al 5° posto in Europa dopo l’Austria, la Svezia, l’Irlanda e l’Ungheria”, sostiene Luigi Falciola, Professore Associato di Chimica Analitica UNIMI.
Nonostante lo stato chimico delle acque Italiane sia migliore rispetto a quasi tutte le Nazioni europee, in Italia si fa un importantissimo ricorso alle acque minerali che registrano consumi in continua crescita superando i 208 litri pro-capite annui. “Si tratta del consumo più alto in Europa e terzo al mondo: ci superano solo Messico (con 264 l/pro-capite) e Thailandia (con 246 l/pro-capite). Da tale quadro emerge la necessità di informare opportunamente i cittadini per ridare fiducia alle acque potabili del nostro Paese, possibilmente avendo cura di gestire piccole manutenzioni a livello domestico, dalla sostituzione periodica dei filtri alla sanificazione dei serbatori condominiali, ove presenti”, continua Vito Felice Uricchio.
Ecco quindi i punti chiave del Progetto “SAFE WATER”:

  1. Parlare di acqua è parlare di vita. La utilizziamo tutti i giorni per lavarci, per cucinare, per innaffiare le piante e soprattutto la beviamo per idratarci e per mantenere inalterate tutte le nostre funzioni vitali. L’acqua, infatti, oltre a essere il costituente del corpo in maggior quantità (siamo fatti al 70% di acqua e nei bambini la percentuale è ancora maggiore), è essenziale per l’organismo perché fa assimilare i nutrienti, mantiene in equilibrio temperatura e pressione, elimina scorie e tossine e agisce come lubrificante e ammortizzatore su articolazioni e tessuti. La nostra sopravvivenza è talmente connessa a questo prezioso elemento che i Centri per il controllo delle malattie e la loro prevenzione raccomandano di berne almeno otto bicchieri ogni giorno.
  2. Bere è importante, dunque, anzi indispensabile per mantenere sempre in perfetto equilibrio il “bilancio idrico” delle entrate e delle uscite. Anche perché il segnale della sete arriva in ritardo, quando si è già leggermente disidratati, ed è bene sapere che una seppur lieve perdita di liquidi si ripercuote a più livelli su tutto l’organismo. Per esempio, con una perdita pari all’1% del peso risultano più difficoltose le performance fisiche e intellettuali e aumentando la carenza d’acqua fino al limite del 10%, la disidratazione comporta alterazioni del sistema nervoso centrale che possono mettere la persona in pericolo di vita.
  3. Ma acqua è anche terapia. Il nostro Paese è tra i più ricchi al mondo di acque termali. Il termine SPA “Salus per Aquam”, coniato dai latini, sta ad indicare proprio questo: l’acqua è fonte di cura e di salute. La Medicina Termale così come la Talassoterapia utilizzano l’acqua per curare stati infiammatori cronici e patologie respiratorie, allo stesso modo nella terapia idropinica è l’acqua termale in bibita a portare benessere agli apparati epato-biliare, cardio-circolatorio, gastro-intestinale, urinario. Bere acqua minerale ad alto residuo fisso è anche il modo più semplice per apportare al nostro organismo i minerali utili alle nostre ossa e a rafforzare lo smalto dei nostri denti, con minerali quali il calcio, il magnesio, il fluoro.
  4. Acqua però è oggi più che mai prima anche emergenza ambientale. Microplastiche e nanoplastiche stanno invadendo i nostri mari e sono entrate nella catena alimentare di pesci e mammiferi, uomo compreso. Inoltre, inquinanti emergenti (PHAS) e olii esausti anche di uso domestico (ogni litro di olio usato ad esempio per cucinare, versato nel rubinetto di cucina o nel wc inquina 1 milione di litri di acqua di falda) rappresentano un problema che deve essere affrontato seriamente a tutti i livelli per ridare all’ambiente e a tutti noi, animali compresi, che lo abitiamo, uno stato di salubrità che garantisca disponibilità idrica di qualità e mare pulito.
  5. Acqua, infine, in Italia è economia. Voce importante del nostro PIL se pensiamo che acqua salubre e pulita significa anche turismo di qualità sulle nostre spiagge, nei nostri laghi e sui nostri fiumi oltre che acqua per irrigazione, per allevamento, per alimentazione.

Insomma, l’acqua è un bene prezioso e va tutelato!

Trovate altre informazioni: Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA)

www.simaonlus.it comunicazione@simaonlus.it
 

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