Le donne ingrassano con meccanismi cerebrali diversi dagli uomini e fanno più fatica a resistere allo stimolo della fame.
Secondo uno studio pubblicato su Aging esistono delle differenze specifiche tra uomini e donne nel rapporto tra indice di massa corporea, metabolismo e connettività cerebrale. La ricerca ha riscontrato un aumento del metabolismo cerebrale nella corteccia orbito frontale (la parte anteriore dell’emisfero cerebrale, prevalentemente a destra) e a una connettività neurale particolare nei soggetti di sesso femminile con un elevato indice di massa corporea (BMI). I circuiti cerebrali legati al controllo e alla decisione presentano una ridotta connettività, che invece risulta aumentata nei circuiti legati alla gratificazione e alla ricompensa, come dimostra lo studio dei ricercatori dell’IRCCS Policlinico San Donato, dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dell’Università degli Studi di Milano, che ha analizzato i correlati metabolici del cervello rispetto a diversi livelli di BMI, in un gruppo di 222 soggetti anziani.
“Sappiamo già da tempo che l’obesità differisce nelle donne e negli uomini per diversi aspetti: la prevalenza dell’obesità è più elevata nelle donne (38,3%) rispetto agli uomini (34,3%), indipendentemente dall’età anagrafica e dall’etnia. Queste differenze di genere, rispecchiate anche nella composizione corporea, sono dovute a una molteplicità di fattori: ormonali, ambientali e anche dietetici, dato che sia i modelli alimentari sono diversi tra i sessi, sia il desiderio di cibo e la risposta cerebrale al tipo di gusto esperito” afferma il professor Livio Luzi, responsabile dell’area di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell’IRCCS Policlinico San Donato e professore ordinario di Endocrinologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano:
“Anche se la spiegazione di queste diversità è ancora oggetto di studio, le ragioni più probabili sono da imputare anche agli effetti degli ormoni sessuali nella risposta del cervello al cibo. I dati analizzati in questo lavoro fanno pensare che l’esposizione a stimoli alimentari appetibili veda i maschi più efficaci delle femmine nel limitare l’assunzione di cibo. Per le donne in sovrappeso sarebbe materialmente più difficile esercitare un controllo inibitorio della fame e del comportamento alimentare. I nostri dati dovranno essere confermati in una popolazione di donne obese giovani, tuttavia la differenza di genere dimostrata qui nell’associazione tra BMI e metabolismo cerebrale ci porta a diverse considerazioni per la pratica medica e la politica sanitaria”. E offrire, in futuro una soluzione più appropriata ed efficace per il controllo dell’alimentazione”.