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COVID: NEGLI AEROPORTI LOMBARDI NESSUN TAMPONE

by La Redazione
PER IL CODACONS, ANCORA UNA VOLTA, LE MISURE PER IL CONTENIMENTO DELL’EPIDEMIA ARRIVANO IN RITARDO IN LOMBARDIA. NEGLIGENZA E INCOMPETENZA RISCHIANO DI CAUSARE MORTI, INVIATO ESPOSTO IN PROCURA
Milano 17 agosto. Viaggiatori e Codacons della Lombardia denunciano la Regione per negligenza e incompetenza per l’assenza di info e tamponi per chi torna dalle vacanze in Grecia, Spagna e Croazia. Ancora una volta la Regione Lombardia si dimostra in ritardo e fortemente inefficiente nell’effettuazione della lotta alla pandemia da Covid-19.
Se negli scali di Fiumicino e Ciampino il test per il Coronavirus si fa già in aeroporto, ciò non accade negli scali lombardi, per cui la Direzione Generale del Welfare ha annunciato di essere al lavoro per allestire il necessario entro mercoledì.
E intanto? “Già nei giorni scorsi su alcuni giornali sono rimbalzate notizie di turisti che rientrano dall’estero con febbre ed altri sintomi che non vengono minimamente monitorati dalla Regione Lombardia, potendo così contribuire alla diffusione incontrollata del contagio. Lo sostiene la Codacons (l’associazione per la tutela e difesa dei consumatori più conosciuta d’Italia), nel suo comunicato, inoltre: ” È incredibile come non sia servito essere stata la regione più colpita dall’emergenza sanitaria per far cambiare la gestione della sanità pubblica in Lombardia– afferma il Presidente del Codacons, Marco Donzelli – Ancora una volta la Regione risulta essere inefficiente e negligente rispetto ai compiti che devono essere svolti per contrastare la diffusione della pandemia, con i numeri che testimoniano il rialzo dei casi in tutta Italia.
La negligenza può portare a conseguenze gravissime, che rischiano di causare una devastante seconda ondata di casi, soprattutto a Milano, dove il virus non è riuscito a sfondare grazie al “lockdown” la prima volta” afferma Donzelli.

“Presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica di Milano affinché si indaghi sulle possibili ripercussioni sulla salute pubblica.Presentando al contempo un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Milano. Riteniamo del tutto negligente, oltre che pericoloso per la salute pubblica il comportamento della Regione Lombardia” afferma la Codacons.

Nel frattempo, i cittadini che non sono stati chiamati nelle 48-72 ore (se c’è di mezzo il weekend) dalle ATS (ex Asl) all’arrivo in Italia sono costretti a rivolgersi ai centri privati pagando dalle 80 alle 120 euro per un tampone naso-gola, obbligatorio in base  l’ordinanza del Ministro Speranza a partire dal 14 agosto per chi rientra dalle vacanze da Paesi considerati a rischio contagio Covid-19.  La Regione dovrà aspettarsi a breve le richieste di risarcimento per l’assenza totale delle ATS (ex Asl) della Lombardia.

P.s. Da cittadina di Milano, confermo che non ho ricevuto né un tampone, né una qualsiasi informazione al mio rientro in Italia dalla Grecia il 15 agosto con volo delle ore 22, all’aeroporto di Orio al Serio (BG).
La mattina presto del 16, ho mandato comunicazione alla ATS (asl) per informarla del mio rientro, ma ho ricevuto solo il 19 giugno  una telefonata che mi chiedeva dove fossi e di fare urgentemente il tampone (dopo 4 giorni????). Come da ordinanza  sono stata costretta a fare privatamente entro 48 ore, nell’unico posto aperto a Milano il 17 agosto (Clinica San Giuseppe) a ben 120 euro….. Oltre la beffa il danno. In ogni caso il mio referto è Negativo!!!! C.M.

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