Gli effetti dello stop forzato (palestre chiuse e paura del contagio da Covid 19) è sotto gli occhi di tutti: perdita di muscolatura e di elasticità articolare, sia nelle persone giovani e sane che, ancora di più, nelle persone con gravi patologie.
Per questo motivo la FedEmo, Federazione delle Associazioni Emofilici, sostenuta da Sobi ha realizzato un’indagine coinvolgendo i pazienti emofiliaci su allenamento (fondamentale per ridurre gli effetti della malattia) e controllo stato di salute.
L’importanza dell’attività fisica anche in tempo di Covid
Secondo l’indagine, durante l’emergenza sanitaria, l’attività fisica è stata ridotta o addirittura azzerata tra marzo e ottobre 2020. In particolare:
- Il 40% dei pazienti ha dichiarato di non svolgere alcuna attività fisica, a smettere a causa del Covid sono soprattutto i più giovani, compromettendo il proprio futuro.
- Quasi la metà dei pazienti non ha mai svolto alcun tipo di attività fisica. Inoltre, il 34% di chi la praticava ha smesso, tra marzo e ottobre 2020. Un dato che è aumentato del 50% nei pazienti con una forma grave di emofilia. Chi non ha smesso ha comunque ridotto gli allenamenti fino al 15% in meno rispetto a prima della pandemia.
- A non praticare sport sono soprattutto i più giovani, che, nella fascia da 0 a 18 anni, è arrivata a toccare il 72% del totale degli intervistati. Scesa, ma non di molto (48%), anche la fascia tra i 19 e 40 anni, per poi stabilizzarsi dai 41 agli over 60 (63%).Dall’indagine, inoltre, emerge che solo il 57% ha effettuato uno screening articolare nei nove mesi precedenti la ricerca. Ma il dato, ancora più preoccupante, è che il 43% degli intervistati non l’ha mai fatto fino ad oggi; dimenticare di fare uno screening articolare periodico e non praticare un’attività fisica non aiutano a prevenire e a “bloccare” i danni articolari e i micro-sanguinamenti.
“L’attività fisica è fondamentale per mantenere un apparato muscoloscheletrico sano ed evitare il rischio di sovrappeso. Nei pazienti con emofilia, inoltre, le articolazioni e i muscoli non stimolati dall’attività fisica sono più a rischio di sanguinamenti. Per questo è importante controllare lo stato articolare periodicamente e riconoscere le articolazioni “più fragili”. Attenzione anche alla ripresa dell’attività fisica: articolazioni e muscoli fermi per mesi sono maggiormente soggetti a traumi. Nei Centri per l’emofilia, luoghi sicuri anche in periodo Covid, i pazienti possono richiedere un programma su misura per ripartire ad allenarsi in sicurezza” ricorda Anna Chiara Giuffrida, Dirigente Medico e specialista in Ematologia, Unità Operativa Complessa di Medicina Trasfusionale AOUI di Verona.
Per aiutare i pazienti emofiliaci è nato Articoliamo
Si tratta di un progetto multipiattaforma, sostenuto da Sobi con il patrocinio di FedEmo, che si sviluppa attorno a un sito internet interamente dedicato alle persone con emofilia. Il sito www.articoliamo.com propone informazioni e materiali utili e interattivi per pazienti e caregiver (tra cui video-allenamenti, indicazioni, ricette e suggerimenti per una corretta alimentazione).
Inoltre, da settembre 2020 , è stato organizzato tour virtuale, su tutto il territorio italiano, che prevede incontri a distanza tra specialisti e persone con emofilia e momenti di formazione per gli stessi specialisti sull’ecografia articolare. Un aiuto per garantire un’adeguata protezione con la terapia di profilassi in grado di ridurre i sanguinamenti e mantenere in buone condizioni scheletro e muscoli. Senza dimenticare mai l’importanza dell’attività fisica: se praticata con regolarità aiuta a prevenire i danni articolari e mantenere in buona salute il sistema muscolo-scheletrico.
L’attività fisica salva muscoli e articolazioni…
Per una corretta prevenzione della salute articolare da leggere il decalogo della dott.ssa Elena Boccalandro, fisioterapista e osteopata del Centro Emofilia e Trombosi A. Bianchi Bonomi al Policlinico di Milano. CLICCA QUI PER IL…
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