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COVID: IL NUOVO PROTOCOLLO SANITARIO È UGUALE AL PRECEDENTE?

by La Redazione

Nonostante l’esperienza ci abbia fatto capire che agire in fretta, dai primi sintomi del Covid-19, evita il ricovero ospedaliero e la perdita di vite umane, il protocollo sanitario sembrerebbe lo stesso: la malattia si affronta con tachipirina e “vigile attesa”. Eppure sono sempre di più i medici che stanno adottando invece “terapie diverse” da quelle proposte dal Ministero della salute; proponendo farmaci specifici dai primissimi sintomi e visite a domicilio (rese non obbligatorie ai medici di famiglia),  indispensabili per garantire la cura migliore e su misura per ciascun paziente.
Oggi 28 aprile, è stata annunciata la nuova circolare per un aggiornamento dell’attuale protocollo, messa in dubbio da mesi da  associazioni di medici e pazienti, che purtroppo sembra essere la brutta copia di quello precedente: l’unica differenza sembrerebbe la possibilità di usare oltre alla Tachipirina anche i farmaci antinfiammatori (FANS) in presenza di febbre e sintomi virali (mal di testa, tosse, dolori articolari, problemi respiratori). L’eventuale utilizzo degli antibiotici è controindicata, l’eventuale utilizzo solo se è stata dimostrata, con esami di laboratori ( difficili farli in tempi utili e a casa) un’infezione batterica. No all’idrossiclorochina e ai farmaci monoclonali (solo eventualmente da somministrare in ospedale). Il cortisone andrebbe, inoltre, usato solo per il malati gravi che necessitano di supplementazione di ossigeno. Viene sconsigliato l’uso dei cortisonici nelle prime fasi della malattia per non peggiorare la malattia. Insomma, le stesse indicazioni degli ultimi mesi… peccato che il numero dei ricoverati in ospedale in condizioni critiche ha dimostrato che vigile attesa e la non prescrizione di farmaci che blocchino l’infiammazione, può far scatenare il virus e danneggiare in modo gravissimo molti organi del corpo (e non solo i polmoni).  Il ricovero in ospedale diventa, quindi, un passaggio necessario, soprattutto per le persone fragili e gli anziani. Sul tema dell’obbligo di visite e terapie domiciliari ai malati Covid da parte del sistema sanitario nazionale… resta un mistero!

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