Ecco la risposta di una nuova ricerca americana, confermata anche dall’esperienza dei genitori asiatici… sui compiti a casa
Alzi la mano chi ha provato ad aiutare i propri figli adolescenti e preadolescenti a fare i compiti a casa? La maggior parte dei genitori italiani, affermano le ricerche. In alcuni casi, facendo i salti mortali tra lavoro e famiglia o finendo con il fare le ore piccole pur di dare una mano a ripetere storia o geografia o a tentare di correggere espressioni matematiche, esercizi di grammatica che ricordano a grandi linee (i programmi e i libri sono cambiati dai nostri tempi… e sono anche interattivi).
Beh, udite udite, dagli Stati Uniti arriva una serissima ricerca condotta da due sociologi, Keith Robinson (Texas University) e Angel Harris (Duke University) che ribalta completamente quella che, ormai da trent’anni, era la convinzione prevalente, cioè che l’impegno dei genitori “multitasking” (aiuto nei compiti, colloqui con i prof, preparazione di torte e allestimento feste di compleanno) contribuisse in modo decisivo al rendimento scolastico e sociale dei ragazzi. Nella loro opera “The broken compass: parental involvement with children’s education”, i due studiosi affermano, infatti, che il coinvolgimento genitoriale serve a poco… anzi è addirittura inutile. Dai test condotti in tutti gli States emerge che l’assillo continuo di mamma e papà non aiuta a migliorare le performance dei figli a scuola, anzi è controproducente per il 30% degli studenti.
NON METTETEGLI ANSIA Nel momento in cui il ragazzo si sente pressato, finisce per diventare più ansioso e meno motivato, perdendo così la voglia di studiare. Molti genitori, inoltre, hanno ormai dimenticato ciò che hanno studiato a scuola, oltre al fatto che le metodologie di apprendimento sono cambiate. Risultato? I genitori non sono più in grado di aiutare i figli e aggiungono un ulteriore carico di ansia e nervosismo.
PIÙ AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ In pratica, i due sociologi non negano assolutamente l’importanza del coinvolgimento genitoriale che resta fondamentale; mamma e papà non devono sostituirsi al ragazzo nei compiti, né devono pressarlo, ma avere un ruolo guida verso la progressiva assunzione di responsabilità e autonomia. Non è importante che il ragazzo faccia sempre tutti i compiti o che li faccia correttamente, è importante che impari a valutare i suoi progressi e che acquisisca fiducia nelle proprie capacità.
Ciò che hanno appena scoperto gli americani con questa ricerca, i genitori asiatici lo sanno da anni; infatti, educano i loro figli all’importanza dello studio, dell’impegno e dell’autonomia. Senza mai aiutarli a fare i compiti.
Quindi, cari genitori di tutta Italia… take it easy: problemi e ricerche devono farli da soli. Voi aggiungete solo positività e presenza discreta, otterrete così studenti più motivati e meno stressati (voi compresi).
Testo Prof.ssa Manuela Avella