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NUOVA RICERCA ITALIANA SU COVID E BATTERI INTESTINALI

by La Redazione

Il SARS-CoV-2 è infatti in grado di infettare anche i batteri del microbioma umano. E’ questo il risultato di uno studio italiano pubblicato sulla rivista Vaccines, condotto dal team di Carlo Brogna, ricercatore della Craniomed group, Start Up Irpina. La scoperta apre la strada a cure più efficaci contro il Covid e le sue varianti.

La ricerca del dottor Brogna, ricercatore, e del gruppo di esperti del Dipartimento di ricerca Craniomed afferma che: “Il SARS-CoV-2 è diventato uno dei virus più studiati dell’ultimo secolo. Si pensava che l’unico ospite possibile per questo tipo di virus fossero le cellule eucariotiche dei mammiferi. I nostri recenti studi dimostrano che i microrganismi del tratto gastrointestinale umano influenzano la gravità del COVID-19 e per la prima volta forniscono indicazioni sulla possibilità che il virus si replichi nei batteri intestinali. Per supportare ulteriormente questi risultati, sono state analizzate al microscopio elettronico e a fluorescenza colture di batteri provenienti dal microbioma umano e dal SARS-CoV-2″.

“Le immagini presentate in questo studio”  pubblicato sulla rivista Vaccines “, insieme all’esperimento sul terreno di coltura marcato con isotopi di azoto (15N), suggeriscono che il SARS-CoV-2 potrebbe infettare anche i batteri del microbiota intestinale, indicando che il SARS-CoV-2 potrebbe agire come un batteriofago. I nostri risultati aggiungono nuove conoscenze alla comprensione dei meccanismi dell’infezione da SARS-CoV-2 e colmano le lacune nello studio delle interazioni tra SARS-CoV-2 e cellule non mammifere. Questi risultati potrebbero essere utili per suggerire nuove soluzioni farmacologiche specifiche a supporto della campagna di vaccinazione” .

I risultati della ricerca portano alla conferma che il Covid agisca come un batteriofago e come tale può essere “combattuto” con medicine che già conosciamo (antibiotici) e con l’implementazione di nuovi vaccini specifici per questo virus e le sue varianti. Una scoperta tutta italiana che lascia sperare in nuovi approcci farmacologici più efficaci anche per il futuro.

Per leggere tutto lo studio dl Dipartimento di ricerca Craniomed group pubblicato su VACCINES  clicca qui

 

 

 

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