Ecco i consigli della nutrizionista per risolvere il problema dell’intestino pigro. I cibi e le cotture ok che combattono la stipsi
La stipsi è uno dei disturbi intestinali più comuni al mondo. Le statistiche dicono che circa il 40% della popolazione mondiale ne soffre o ne ha sofferto (ma ha risolto il problema) nell’arco di una vita.
In caso di stitichezza, il primo passo è: escludere qualsiasi patologia dell’apparato gastro-enterico con un’attenta visita medica ed esami ad hoc. Quindi, occorre seguire un’alimentazione appropriata per stimolare la corretta funzionalità dell’intestino. Le cause che scatenano la stipsi sono diverse.
Per esempio, può essere collegata ad alcune patologie, all’uso di farmaci o a una cattiva alimentazione, ma anche essere il sintomo di un’intolleranza alimentare.
Oggi è possibile, con l’aiuto del vostro nutrizionista, scegliere il giusto test da effettuare per capire se è presente un’intolleranza alimentare (si ricorda che tra i sintomi da intolleranza c’è anche la stipsi e la diarrea). Alla stitichezza spesso si associa anche gonfiore addominale, flatulenza, frequenti cistiti o candidosi, difficoltà digestive. In ognuno di questi casi, il primo rimedio è correggere l’alimentazione, aggiungendo fermenti lattici, ma anche integratori, se lo specialista lo ritiene necessario.
IL PRIMO PASSO E’ PORTARE A TAVOLA I CIBI CHE COMBATTONO LA STIPSI
Ricordatevi che la vostra dieta dovrà seguire alcune regole, se volete dare una mano al vostro intestino. Ossia, è necessario:
- “Stimolare” la parete intestinale per stimolare la peristalsi (contrazione) e quindi aumentare il transito intestinale. Gli alimenti chiamati in azione sono il kiwi (meglio a digiuno cioè prima della colazione e di uno dei pasti principali). Anche le melanzane e i peperoni sono molto utili così come i funghi, le lenticchie, il sedano, le pere molto mature, il miele ( per esempio, è molto efficace bere un bicchiere di acqua, limone e miele prima della colazione), i fichi, le prugne e le mele (da mangiare con la buccia).
- Attivare la funzionalità epatobiliare, (facilitare la funzionalità del fegato è fondamentale) attraverso cotture ripassate in padella (ovvero trifolate, saltate in padella facendo un soffritto iniziale con olio extravergine di oliva, aglio o cipolla). Si ricorda a questo proposito che l’olio extravergine di oliva è un alimento completo, dalle mille proprietà utili alla nostra salute nonché considerato un grasso “buono” cioè “spazzino” delle arterie. Il soffritto va fatto scaldando l’olio senza raggiungere il punto di fumo, dopodiché si andranno ad aggiungere in padella le verdure (non ci sono problemi epatici o disturbi gastrici specifici, un fritto a settimana è ok).
- Migliorare la flora intestinale e in particolare a questo scopo è utile seguire un’alimentazione variata, ricca di fibre e di fermenti lattici specifici. Si sa che troppi lieviti nell’alimentazione possono alterare la flora intestinale. A tal proposito un trucchetto utile può essere quello di tostare il pane in modo da eliminare buona parte dei lieviti presenti. In una prima fase è utile anche eliminare latte e derivati (latte e formaggi) per poi rintrodurli una/due volte alla settimana.
Testo di Jessica Barbieri
biologa e nutrizionista,
esperta in nutrizione clinica
e intolleranze alimentari
presso l’Istituto di
Medicina Biologica di Milano.
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