L’alterazione della flora batterica intestinale può creare una lunga serie di disturbi: allergie, dermatiti, cefalee, malattie croniche… Ecco i consigli del medico per il benessere della pancia, ma non solo.
La scienza conferma: dal buon funzionamento del nostro intestino dipende il nostro benessere psico-fisico globale. La flora batterica intestinale, però, nell’arco della nostra vita può subire delle alterazioni (disbiosi) – a causa di abitudini alimentari, stili di vita scorretti, assunzione di farmaci…- che possono influenzare il buon funzionamento dell’apparato digestivo, ma non solo.
Uno squilibrio intestinale può scatenare, infatti, una serie di patologie in apparati e organi differenti dall’intestino, ma a lui collegati, come per esempio dermatiti, acne, bronchiti, malattie reumatiche, stanchezza e intolleranze alimentari.
Non solo, secondo le ultime ricerche, esiste una relazione tra disbiosi e malattie croniche, malattie allergiche e malattie autoimmuni. Ecco perché la scienza negli ultimi anni si è concentrata sul microbiota intestinale, costituito da centinaia di specie batteriche diverse, le cui attività metaboliche influenzano la nostra salute e anche l’umore; alcune specie batteriche partecipano attivamente alla produzione di specifici neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina e l’acido gamma aminobutirrico.
Come risolvere i problemi intestinali causati dalla disbiosi? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Rosi Coerezza, medico chirurgo ed esperta di Tecnologie biomediche e specialista in Medicina Biologica Integrata.
“Il nostro intestino è considerato il nostro secondo cervello ed è responsabile dello stato di salute e di benessere del nostro organismo. L’ intestino è privo di ossigeno e luce e lungo il tratto gastroenterico sono presenti diverse condizioni di acidità, acqua, sali minerali e nutrienti, microrganismi e circa un migliaio di virus. La maggior parte non arrecano danni all’organismo, altri producono nutrienti essenziali, vitamine e acidi organici che impediscono la crescita di agenti patogeni” afferma la dott.ssa Coerezza.
Cosa favorisce la disbiosi intestinale
“Alimentazione sbagliata, abuso di farmaci (antiacidi, antinfiammatori, antibiotici, antidepressivi e tranquillanti). La disbiosi (squilibrio della flora batterica) porta a una modificazione nella chimica enzimatica intestinale e a un’alterazione dei processi digestivi. Inoltre favorisce la crescita di microrganismi patogeni”.
Esistono varie forme di disbiosi
Tra le più conosciute:
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Disbiosi Putrefattiva Causata da alimentazione con eccesso di grassi e povera di fibre. Sintomi: stipsi con feci chiare, dolori sotto l’ombelico, lingua con patina biancastra. Soluzione: ridurre i grassi alimentari, la carne e aumentare le fibre.
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Disbiosi Micotica. Favorita da un’alimentazione ricca in fibre e zuccheri e povera in fibre. Sintomi: diarrea, gonfiore addominale, prurito anale, astenia, orticaria, allergie. Soluzione: ridurre lieviti e zuccheri complessi.
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Disbiosi Fermentativa. Causata da eccessiva fermentazione batterica a livello del piccolo intestino. Sintomi: cattiva digestione, addome gonfio,
flatulenza, stipsi o diarrea. Soluzione: ridurre il consumo di carboidrati.
L’importanza dei probiotici per risolvere la disbiosi
Per aiutare i batteri “buoni” presenti nell’intestino ( i Bifidobatteri lavorano in simbiosi nell’intestino tenue, i Lattobacilli sono attivi nello stomaco, nel duodeno e nel grosso intestino) è utile un’integrazione con i probiotici; soprattutto in caso di disbiosi importanti dove necessita una carica elevata di fermenti lattici. Per esempio:
Biodophilus: Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium lactis, Lac Paracasei, Rhamnosus. Utile ½ caps con acqua ai pasti o lontano pasti.
Bifidobacterium lactis è il più resistente all’azione della bile ed è in grado di tollerare l’ossigeno, a differenza degli altri bifidi è in grado di colonizzare anche la parte superiore dell’intestino tenue.
Bifido L. E Lacto ac hanno buone capacità di adesione alla mucosa intestinale come dimostrato da diversi studi ed un’azione protettiva delle cellule intestinali contro batteri patogeni. Ridurre scariche giornaliere e la crescita di certi lieviti come la candida.
Lact Rhamnosus previene la diarrea del viaggiatore, utile nella terapia antibiotica e nella prevenzione primaria di problematiche atopiche anche nei bambini e in presenza di allergie alimentari.
Ci sono altri rimedi per combattere i disturbi intestinali?
“Consiglio i depurativi epatici intestinale con Fumaria, Melissa, Tarassaco, Magnesio perossido. Anche la Psyllium fibra, idrosolubile, aiuta ad eliminare le scorie, i residui alimentari non digeriti e aumenta la massa fecale. Utile anche in caso di feci molli, di Candida albicans o di prodotti della fermentazione dei disaccaridi (gas, acido lattico in eccesso)”.
“Consiglio però di rivolgersi sempre a un medico, quando sono presenti disturbi dell’apparato digestivo e dell’intestino. Dal buon funzionamento di entrambi dipende il nostro benessere psico-fisico e la nostra energia vitale” conclude la dott.ssa Coerezza.
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