Home Salute Regno Unito: aumentano le vittime di infarti e ictus

Regno Unito: aumentano le vittime di infarti e ictus

Crisi della sanità pubblica inglese post pandemia

by La Redazione

Dal Regno Unito arrivano notizie preoccupanti:  i decessi per cause cardiache sono aumentati di oltre 500 a settimana. Lo afferma un’importante ricerca, riportata ieri dal quotidiano The Daily Telegraph, e realizzata dal British Heart Foundation (BHF) sui dati dell’Office for Health Improvement and Disparities (OHID), rivelano un aumento di 96.540 decessi di pazienti con patologie cardiache dal febbraio 2020.
Le cause? Sarebbero imputate “all’estrema interruzione” del servizio sanitario nazionale causata dalla pandemia, ai “gravi disagi in corso per l’assistenza cardiaca del NHS (National Health Service)” e ai ritardi record delle ambulanze  come confermano anche i cardiologi ospedalieri.

Ma i dati del governo parlano chiaro: sono quasi 100.000 decessi in più tra le persone con malattie cardiovascolari rispetto alla primavera del 2020.  Ma mentre, l’eccesso di decessi cardiovascolari nel primo anno della pandemia era legato alle infezioni da coronavirus, i decessi per cause cardiache sono rimasti elevati da quando sono diminuiti i decessi per Covid.

Ritardi nei soccorsi

A dicembre, l’attesa media per le chiamate al 999 per attacchi cardiaci avevano superato i 90 minuti, a fronte di un obiettivo di 18 minuti. I tempi di risposta hanno superato i 30 minuti dall’inizio del 2022. Ma non solo l’assistenza ai  pazienti affetti da patologie come l’ipertensione (che aumenta il rischio di infarto e ictus), è peggiorata. I dati dell’NHS mostrano che nel 2021 due milioni di persone in meno avevano la pressione sotto controllo rispetto all’anno precedente.

“Il BHF ha anche sollevato la preoccupazione di un potenziale aumento dei problemi cardiaci legati a Covid, con una ricerca separata che ha mostrato che coloro che hanno contratto l’infezione prima dell’introduzione del vaccino avevano cinque volte più probabilità di morire nei 18 mesi successivi all’infezione” afferma The Daily Telegraph. Lo stesso quotidiano ha citato anche la dichiarazione della dottoressa Charmaine Griffiths, direttore generale del BHF, che sottolinea come: “Negli ultimi tre anni hanno perso la vita molte più persone affette da malattie cardiovascolari. “Siamo in piena emergenza per la cura di cuore e ictus. Se qualcosa non cambia, potremmo continuare ad assistere a un aumento sostenuto dei tassi di mortalità per patologie cardiovascolari che vanifica decenni di progressi scientifici volti a ridurre il numero di persone che muoiono di infarto o ictus”.
Un problema che va affrontato urgentemente dal Governo inglese, quello di potenziare  il  sistema nazionale sanitario;  un valore prezioso non solo per il Regno Unito ma anche per l’Italia… (le malattie cardiovascolari rappresentano il 35% di tutte le morti, con 230mila casi all’anno).

Fonte: The Daily Telegraph -by Laura Donnelly

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