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ADHD: sintomi, trattamenti e consigli utili per i genitori

Guida pratica per affrontare un disturbo neurologico che colpisce l'attenzione, l'impulsività e l'autocontrollo

by La Redazione

In Italia, l’ADHD è ancora un disturbo neurologico poco conosciuto. Ne soffrono adulti e bambini, spesso “etichettati”, a scuola o sul lavoro, come pigri,  poco concentrati, irrequieti, iperattivi o indolenti, “incapaci” di stare seduti per ore al banco o alla scrivania. I genitori che si trovano ad affrontare bambini e  ragazzi con ADHD si scontrano con una serie di sfide uniche (la prima quella di scoprire la patologia, cercando info e centri specializzati); ma tutte, da ricordare, richiedono un approccio paziente e comprensivo.
Ma non preoccupatevi, siamo qui per aiutarvi! In questo articolo, esploreremo l’ADHD sotto vari profili medici e psicologici, per fornirvi consigli pratici e suggerimenti utili a gestire le difficoltà che potreste incontrare lungo il cammino.

 

Che cos’è l’ADHD

Per iniziare, è fondamentale comprendere cosa sia l’ADHD. L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo neurologico che colpisce l’attenzione, l’impulsività e l’autocontrollo. I bambini con ADHD possono essere iperattivi, distratti e impulsivi.
È importante ricordare che l’ADHD non è colpa né del bambino né dei genitori, ma è il risultato di una combinazione di fattori genetici, ambientali e neurologici. Una delle cose più importanti che i genitori possono fare è informarsi sull’ADHD. Conoscere le caratteristiche e le sfide associate all’ADHD aiuta a creare una base solida per gestire il disturbo.
Consultate libri, siti web affidabili e parlate con professionisti qualificati per ottenere una conoscenza approfondita dell’ADHD. Ciò vi aiuterà a comprendere meglio le esigenze del vostro bambino e a trovare le strategie più efficaci per affrontarle.

Le ricerche sull’ADHD

Secondo l’American Psychiatric Association (APA), l’ADHD è uno dei disturbi neurologici più comuni dell’infanzia. Si stima che colpisca circa il 5-10% dei bambini in tutto il mondo. È importante notare che l’ADHD può persistere anche nell’età adulta, con una prevalenza stimata intorno al 2-5% negli adulti.

Ma non solo, lo studio MTA (Multimodal Treatment Study of Children with ADHD) – uno dei più grandi studi clinici sull’ADHD mai condotti- coinvolti oltre 600 bambini con ADHD ed esaminati diversi approcci di trattamento- ha dimostrato che un approccio combinato, che include terapia comportamentale e farmacologica, può portare a significativi miglioramenti nelle funzioni esecutive, nella gestione dell’attenzione e nei sintomi dell’ADHD.

 

Impatto a lungo termine dell’ADHD

Numerosi studi hanno però evidenziato l’impatto a lungo termine dell’ADHD sulla vita dei bambini e degli adulti; questa patologia può influenzare l’apprendimento scolastico, le relazioni interpersonali, l’autostima e il benessere emotivo. Tuttavia, è importante notare che con un trattamento specifico, un sostegno adeguato e l’applicazione di strategie personalizzate, molti individui con ADHD possono gestire efficacemente i sintomi e raggiungere il successo nelle diverse aree della vita.

Si stima che in Italia l’ADHD colpisca circa il 3-5% dei bambini in età scolare. Questa percentuale potrebbe variare in base a diversi fattori, come i criteri di diagnosi utilizzati e le popolazioni prese in considerazione nello studio.  L’ADHD è spesso sotto-diagnosticata o diagnosticata in ritardo a causa della mancanza di consapevolezza o di accesso a servizi sanitari adeguati.

Fondamentale il ruolo dell’ambiente familiare 

La ricerca ha dimostrato che un ambiente familiare stabile, con routine strutturate, comunicazione aperta e supporto emotivo, può avere un impatto significativo sulla gestione dell’ADHD. I genitori che si informano sull’ADHD e partecipano a programmi di formazione possono acquisire competenze e strategie efficaci per supportare i loro figli nella gestione delle sfide quotidiane.

Trattamento dell’ADHD

Attualmente, il trattamento dell’ADHD si basa su un approccio multimodale che comprende terapia comportamentale, supporto educativo, consulenza familiare e, in alcuni casi, farmacoterapia. È importante che i genitori collaborino con professionisti sanitari qualificati per determinare il piano di trattamento più adatto al proprio figlio. Il trattamento personalizzato tiene conto delle esigenze individuali e può contribuire a migliorare l’attenzione, la gestione dell’impulsività e il funzionamento globale.

Da ricordare, però: l’ADHD è un disturbo complesso e ogni individuo affronta sfide uniche. L’approccio migliore è quello di informarsi, cercare sostegno e adattare le strategie di gestione alle esigenze specifiche del vostro bambino. Con l’amore, la pazienza e la comprensione, potete aiutare i vostri figli a sviluppare le loro potenzialità e ad affrontare con successo il mondo scolastico e sociale.

Tre importanti consigli per i genitori

Gli esperti di ADHD hanno messo a punto alcuni semplice regole per aiutare bambini e teenager a recuperare maggiore tranquillità e “gestire” meglio concentrazione e iperattività. Ecco alcuni consigli per i genitori:

  1. Create una routine strutturata. I bambini con ADHD traggono benefici da una routine strutturata e prevedibile. Create, quindi, una routine giornaliera che includa orari fissi per il sonno, i pasti, lo studio e le attività ricreative. Assicuratevi di comunicare chiaramente le aspettative e le regole, utilizzando istruzioni semplici e chiare. La prevedibilità aiuta a ridurre l’ansia e a migliorare l’attenzione.
  2. Aiutate i bambini ad organizzarsi. L’organizzazione è un’abilità che può essere particolarmente difficile per i bambini con ADHD. Aiutate il vostro bambino a organizzare gli spazi di studio e le attività quotidiane. Utilizzate calendari, promemoria visivi e liste di controllo per aiutare a mantenere l’ordine. Insegnate loro a suddividere le attività in compiti più piccoli e a stabilire obiettivi realistici.
  3. Fategli fare tanta attività fisica e spazio alle attività che amano di più. L’attività fisica regolare può essere un alleato prezioso nella gestione dell’ADHD. Incoraggiate il vostro bambino a partecipare a sport o attività fisiche che li coinvolgano. L’esercizio aiuta a ridurre l’iperattività e a migliorare la concentrazione. Inoltre, individuate gli interessi che coinvolgono di più il vostro bambino.

 

Come curare l’ADHD?

Per il trattamento dell’ADHD, spesso vengono utilizzati sia farmaci sia interventi psicoterapeutici.
La combinazione di entrambi può fornire un approccio più completo e efficace per gestire i sintomi dell’ADHD. Tuttavia, la scelta del trattamento dipende dalle esigenze individuali del bambino e dalla gravità dei sintomi. Di seguito sono riportate alcune informazioni sui farmaci e sulla psicoterapia comunemente utilizzati per l’ADHD:

1) Farmaci

  • Stimolanti: i farmaci stimolanti, come il metilfenidato (Ritalin, Concerta) e l’anfetamina (Adderall), sono tra i farmaci più comunemente prescritti per l’ADHD. Questi farmaci possono aiutare a migliorare l’attenzione, a ridurre l’iperattività e a controllare l’impulsività. Funzionano agendo sul sistema nervoso centrale per aumentare i livelli di neurotrasmettitori come la dopamina e la noradrenalina.
  • Non-stimolanti: alcuni farmaci non stimolanti, come la atomoxetina (Strattera) e il guanfacina (Intuniv), possono essere prescritti per l’ADHD. Questi farmaci agiscono in modo diverso rispetto agli stimolanti, influenzando la regolazione dei neurotrasmettitori nel cervello per migliorare l’attenzione e la gestione dell’impulsività.
    (È importante sottolineare che la scelta del farmaco e la regolazione del dosaggio devono essere effettuate da un medico specialista, come un pediatra o uno psichiatra, in base alle specifiche esigenze del bambino).

2) Psicoterapia

La psicoterapia è una componente importante nel trattamento dell’ADHD e può aiutare il bambino a sviluppare strategie di gestione, migliorare le abilità sociali e affrontare le sfide emotive. Alcuni approcci psicoterapeutici comunemente utilizzati includono:

  • Terapia comportamentale. La terapia comportamentale si concentra sullo sviluppo di abilità di gestione dell’ADHD, come l’organizzazione, l’autocontrollo e l’uso di strategie di attenzione. Può includere tecniche come l’addestramento dei genitori, l’addestramento delle abilità sociali e la gestione del tempo.
  • Coaching per l’ADHD. Il coaching per l’ADHD coinvolge un professionista specializzato che lavora uno-a-uno con il bambino per aiutarlo a sviluppare strategie personalizzate per affrontare le sfide dell’ADHD. Questo può includere la pianificazione delle attività, l’organizzazione e la gestione dello stress.
  • Supporto familiare. Coinvolgere la famiglia nel processo di trattamento può essere di grande beneficio per il bambino con ADHD. La consulenza familiare può fornire sostegno emotivo, aiutare a gestire le dinamiche familiari e insegnare strategie efficaci per affrontare l’ADHD.

 

Qual è la differenza tra ADHD e DSA?

L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono due condizioni separate, ma possono sovrapporsi o coesistere in alcuni individui. Ecco le differenze principali tra ADHD e DSA:

– ADHD:

  •  L’ADHD è un disturbo neurologico caratterizzato da deficit di attenzione, iperattività e impulsività.
  • Gli individui con ADHD possono avere difficoltà a mantenere l’attenzione su compiti o attività, essere iperattivi, agitati e impulsivi.
  • L’ADHD può influenzare il funzionamento accademico, le relazioni sociali e le abilità di gestione dell’impulso e del comportamento.
  • La causa dell’ADHD è multifattoriale e comprende fattori genetici, neurobiologici e ambientali.

– DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento):

  •  I DSA sono condizioni che riguardano difficoltà specifiche nell’apprendimento di abilità scolastiche come la lettura, la scrittura o il calcolo matematico.
  • I DSA possono includere la dislessia (difficoltà nella lettura), la disgrafia (difficoltà nella scrittura) e la discalculia (difficoltà nel calcolo).
  • Le persone con DSA possono avere un’intelligenza normale o addirittura superiore alla media, ma incontrano sfide specifiche nelle aree di apprendimento colpite.
  • I DSA non sono causati da deficit di attenzione o iperattività, ma possono coesistere con l’ADHD o altre condizioni.
    (È importante notare che l’ADHD e i DSA possono manifestarsi in modi diversi e richiedono un’adeguata valutazione clinica da parte di professionisti qualificati per una diagnosi accurata. Ogni condizione richiede un approccio di trattamento specifico, che può includere interventi psicoeducativi, supporto individuale, terapia comportamentale, supporto scolastico e, in alcuni casi, farmacoterapia).

Ci vuole tanta pazienza e ricerca dei centri specializzati…

In Italia, purtroppo, le strutture pubbliche (ambulatori, centro ascolto teenager, studi medici..) specializzati sull’ADHD sono quasi inesistenti.  La redazione di 3goodnews ha cercato di mettersi in contatto con quelli presenti nel Comune di Milano, ma senza risultati. Ci siamo, quindi, rivolti per raccogliere materiale su ADHD a specialisti privati (psicologi e  psichiatri) per approfondire l’argomento. Purtroppo la celerità nell’individuare il problema è di  primaria importanza per contrastare un disturbo che “rappresenta una zavorra” della vita presente e futura dei nostri bambini e ragazzi.

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